Be Prepared – Terzo Tempo

Premessa e contestualizzazione

Sul territorio dell’Ambito di Garbagnate Milanese è attiva dal 2015 una Rete denominata Terzo Tempo e composta da una settantina di soggetti articolati in cooperative sociali, famigliari, servizi sociali di base ed associazioni che lavorano insieme con lo scopo di promuovere l’inclusione sociale delle persone con disabilità. La governance della Rete è del Piano Sociale di Zona dell’Ambito di Garbagnate Milanese.

Al momento dell’esplosione dell’epidemia la Rete era attiva e stava co-progettando interventi su alcuni temi caldi legati al mondo della disabilità. Le relazioni esistenti sono state utili a mantenere viva una parte importante del tessuto sociale legato al mondo della disabilità, già fragile ed al momento ulteriormente stressato dal distanziamento sociale. Sfruttando la Rete di Terzo Tempo abbiamo quindi ascoltato alcuni attori di riferimento rispetto al mondo della disabilità presenti sul territorio: un gruppo “campione” composto da una trentina di familiari di persone con disabilità, associazioni e soggetti del terzo settore già attivi sui tavoli della Rete.

Già in questa prima fase una parte del Progetto si è focalizzata sulla preparazione di una possibile ripresa che oggi abbiamo conferma sia molto differente dalle modalità delle attività precedenti il Covid-19.

In questo momento, quindi, appare necessario implementare ulteriormente la connessione tra aspetti legati all’emergenza e una graduale e prudente ripresa di una “nuova normalità”.

In particolare, la complessiva “tenuta” delle reti familiari, osservata in questi giorni, ci dice anche delle energie profuse dalle persone con disabilità e dai loro familiari i quali è importante possano ora costruire nuove routine relazionali attraverso una progettazione dedicata e ad alto tasso di creatività professionale.

Questo attraverso azioni concrete, nuove modalità per azioni educative e ricreative comunitarie (che alternino, ad esempio, attività a distanza e attività in presenza nel rispetto delle regole)  ed anche pratiche che promuovano strategie di coping (individuale e sociale) tese a mitigare il peso dell’isolamento e sostengano relazioni di comunità caratterizzate da pro-socialità e solidarietà, con particolare attenzione alle persone con disabilità.

 

Sulla base di quanto emerso abbiamo elaborato “Terzo Tempo-BE PREPARED”.

 

 

 

Destinatari del progetto saranno:

  • Persone adulte con disabilità
  • Familiari di persone con disabilità
  • Operatori dei Servizi per la disabilità
  • Tutta la comunità

 

Referenti del progetto:

Capofila è la Cooperativa Sociale Nazaret di Arese.

 

Partner del progetto sono:

  • Cooperativa Sociale larcobaleno di Bollate (gestisce un CSE ed un servizio sperimentale sul territorio di Bollate)
  • Cooperativa Sociale Universiis di Udine (gestisce due CDD sui territori di Garbagnate e Bollate)
  • Cooperativa Centro per lo Sviluppo delle abilità Cognitive, con sede a Garbagnate Milanese
  • Ufficio di Piano dell’Ambito di Garbagnate Milanese.

Il progetto è stato realizzato con il supporto dei servizi sociali del Comune di Garbagnate Milanese.

Descrizione sintetica del bisogno emergenziale a cui si sta cercando di rispondere:

Dall’ascolto sono emerse due aree di azione di particolare interesse:

  • il contrasto al rischio di isolamento e ritiro sociale;
  • la possibilità di cogliere la “sfida” di questo drammatico periodo di crisi come opportunità di apprendimento, crescita ed evoluzione.

Dimensioni ed azioni del progetto

Al fine di accogliere i bisogni emergenziali sopra esposti e rilevati nel confronto con la Rete, il progetto si struttura in due dimensioni con le relative azioni.

  1. Dimensione Informativa

L’emergenza epidemiologica da Codiv19 ha costretto gli enti del terzo settore, ed in particolare le Cooperative Sociali a reinventarsi, a trovare nuove strategie per raggiungere le persone con disabilità e le loro famiglie. Da qui nasce la proposta di attività a distanza, tenendo presente la possibile e auspicata alternanza tra attività a distanza e in presenza attraverso soluzioni semplici e di impatto che possano coinvolgere le persone con disabilità, sollevare le famiglie dalla fatica quotidiana di gestire la noia dei propri figli e dare nuovo vigore alle giornate di “costretta clausura”. Nella nuova modalità di lavoro, però, emergono situazioni di persone con disabilità che hanno difficoltà nel poter fruire delle proposte di interazione a distanza per via della mancanza di strumenti e/o dell’impossibilità ad usarli adeguatamente. Queste stesse persone e le loro rispettive famiglie sono quelle maggiormente a rischio di esclusione sociale a causa del distanziamento.

Dunque, la dimensione informativa ha i seguenti obiettivi:

  • Ridurre il rischio di isolamento sociale delle persone con disabilità e delle loro famiglie con una progettualità di Rete.
  • Favorire il mantenimento di un contatto giornaliero legato alla quotidianità ed ai rituali che scandivano le attività del servizio in modo da mantenere viva la memoria di quanto è stato e potrà tornare ad essere, ascoltando le famiglie e consigliando come mantenere il più possibile la quotidianità che garantisce equilibrio nelle persone.
  • Valorizzare ed accrescere le competenze delle persone con disabilità e dei loro caregivers nella situazione d’emergenza.
  • Favorire un ingresso graduale nei servizi di appartenenza non appena sarà possibile, con le protezioni previste, permettendo un ingresso accompagnato anche attraverso momenti “a distanza”, affinché la distanza fisica non diventi “distanza sociale”.

 

 

 

Azione per la riduzione del divario tecnologico.

Al fine di ridurre il rischio di esclusione si prevede l’acquisto di strumenti tecnologici e anche il tutoring delle situazioni di maggior arretratezza. Gli strumenti dovranno essere adeguati al lavoro a distanza attraverso collegamenti wi-fi e relativi devices (es. Skype, Google G Suite, piattaforme webinar o di collegamento di gruppi numerosi) per poter effettuare videochiamate, chat di gruppo, compilazione di file word o excel inviati via mail per lo svolgimento dei compiti assegnati dagli operatori. Questa azione avrà utilità anche nella prospettiva del superamento della fase di emergenza, contribuendo ad aumentare le possibilità di relazione nel qui ed ora e, quindi, facilitando la ripresa graduale ed il rientro ai centri diurni alle persone più fragili e in maggior difficoltà.

Si stimolerà il coinvolgimento di volontari a supporto della fase di tutoring facilitato dal supporto di un educatore professionale dedicato.

I tablet acquistati rimarranno a disposizione di ciascuna delle cooperative partner e verranno ad esse restituiti dalle famiglie al termine dell’emergenza.

Fasi dell’Azione di riduzione del divario tecnologico:

  • Individuazione delle famiglie interessate afferenti ai partner di progetto.
  • Individuazione dei partner esterni e competenti (tutor) di supporto al progetto “BE PREPARED”.
  • Acquisto strumenti tecnologici idonei.
  • Implementazione della Rete con personale e strumentazione necessaria.
  • Verifiche e monitoraggi in itinere di tutto il progetto.

Risorse necessarie

  • Tablet: si prevede la necessità dell’acquisto di n. 13 tablet
  • 13 Schede SIM con relativo abbonamento
  • Tutoring (professionisti, volontari ed educatore professionale dedicato)

 

Tempi

Questa azione ha rilevanza prioritaria ed è propedeutica allo sviluppo del resto del progetto.

 

 

  1. Dimensione narrativa e pedagogica

 

Nel confronto con la Rete è emerso quanto questo momento sia traumatico, ma anche quanto sia gravido di prospettive ed apprendimenti. Narrare ciò che si sta vivendo e fissare tali apprendimenti può essere molto utile in relazione alla crescita delle persone con disabilità, delle loro famiglie, degli operatori, del sistema dei servizi e della comunità tutta. Narrare tali apprendimenti e restituirli alla comunità è il primo strumento di creazione di valore sociale a disposizione delle persone con disabilità e delle loro famiglie.

Abbiamo rilevato nella Rete come questa emergenza, insieme al trauma, faccia anche emergere risorse e potenzialità delle persone con disabilità. Le famiglie apprendono e conoscono lati nuovi del loro caro e si trovano a gestire momenti della giornata prima delegati ad altri. Fissare gli apprendimenti e riuscire a raccoglierli è importante nell’ottica di farne tutti tesoro nel “durante” la cosiddetta “fase due” e per capitalizzare l’esperienza anche in seguito. E’ utile, inoltre, nella logica di pensare ad una possibile revisione dei progetti di vita nel dopo epidemia.

La distanza relazionale alla quale siamo obtorto collo obbligati può, per alcuni, tramutarsi anche in una opportunità e spazi di autonomia utili ad esprimere maggiormente le proprie possibilità di autodeterminazione.

 

 

La necessità di mantenere una “prossimità a distanza” implica una profonda trasformazione delle metodologie di lavoro degli operatori sociali. Così profonda da risultare per certi versi traumatica (con traumatico si intende un rimando della realtà spropositato rispetto alle strutture psichiche ed organizzative presenti).

Dunque la ristrutturazione del ruolo e della metodologia di lavoro necessitano di supporto. La costruzione attenta di proposte educative a distanza dà buoni frutti, ma ha bisogno di spazi di riflessione e confronto adeguati e non si può nutrire della sola emergenza.

Questa necessità può anche essere occasione per favorire il superamento di storiche rigidità nella Rete dei servizi e favorire connessioni nuove tra essi, anche grazie all’evoluzione nell’uso degli strumenti.

L’epidemia è comunque anche una forza trasformativa, oltre che distruttiva.

In ultimo, pensando al “dopo epidemia” vi sono preoccupazioni per alcune situazioni, per le quali sarà difficile lasciare la “comfort-zone” domestica. In questi casi è certamente prezioso il lavoro a distanza, ma potrebbe essere altrettanto utile un supporto alla ripresa, inteso come una sorta di “riabilitazione educativa”.

 

La dimensione narrativa del progetto “Terzo tempo-BE PREPARED” ha i seguenti obiettivi:

  • Sostenere l’elaborazione dei vissuti delle persone con disabilità, delle loro famiglie e degli operatori.
  • Sostenere un’identità soggettiva coesa e, insieme, un’apertura costante all’altro.
  • Focalizzare nella narrazione sociale di questo periodo la disabilità e i suoi bisogni speciali in una situazione d’emergenza.
  • Favorire e trattenere nuovi apprendimenti, in un’ottica di apertura a nuove possibilità e di facilitazione di processi di cambiamento innescati dalla situazione d’emergenza e della “fase due”, guidati da uno sguardo educativo orientato anche a narrarne il processo;
  • Condivisione dei nuovi apprendimenti nella Rete di Terzo Tempo, circolazione di idee creative per il superamento delle criticità scaturite dal distanziamento sociale e dell’impatto negativo sulle persone con disabilità e sulle loro famiglie.

 

La dimensione pedagogica ha invece i seguenti obiettivi:

  • Mantenere un presidio efficace sulle famiglie in carico e verificare la tenuta psicologica e sociale in questo momento, sostenendo il caregiver con suggerimenti concreti e di immediato utilizzo.
  • Aiutare educatori e coordinatori ad affrontare la nuova modalità di servizio, adeguandosi con maggior leggerezza alla riorganizzazione dei tempi di svolgimento e preparazione delle attività, alla relazione “virtuale” con le persone disabili, trovando strumenti di de-affaticamento emotivo che la situazione richiede.
  • Coinvolgere la Rete inclusiva che sosteneva le attività quotidiane dei servizi nella costruzione di percorsi a distanza creativi (associazioni, scuole, volontari…).
  • Mantenere i contatti coi volontari e con la Rete di supporto alle attività dei partner coinvolti nel progetto, mappando i più precisi bisogni e trovando veloce risposta nella Rete del Terzo Tempo.

 

 

 

Azione 1 – Narrazione a distanza

Come detto, narrare ciò che si sta vivendo, esplorare e fissare gli apprendimenti è molto utile in relazione alla crescita delle persone con disabilità, delle loro famiglie e di tutto il sistema.

Questa azione si svilupperà rivolgendosi in prima battuta alle équipe dei servizi partner del progetto, convolte con un’intenzionalità formativa e poi direttamente alle famiglie ed alle persone con disabilità interessate, per poi raccogliere quanto emerso.

L’azione sulla narrazione si potrà appoggiare anche ai laboratori teatrali ed espressivi già attivi e sarà sviluppata da una formatrice esperta che lavorerà trasversalmente con le équipe dei servizi partner coinvolti.

 

Azione 1 – Destinatari

 

  • Operatori delle Equipe dei partner aderenti;
  • Familiari afferenti ai Servizi dei partner, ma anche tutti i partecipanti del Tavolo Terzo Tempo ovvero i seguenti soggetti: Gruppi di Auto-Mutuo aiuto di Arese e Garbagnate Milanese, familiari di CSE e SFA Cooperativa Arcobaleno di Bollate, familiari Centro Cooperativa Nazaret di Arese, familiari CDD di Garbagnate Milanese e di Bollate, familiari della Cooperativa “Centro per lo Sviluppo delle Abilità Cognitive” di Garbagnate, familiari partecipanti ai Tavoli del Piano di Zona-Terzo Tempo (Associazione “Il Pentolino” di Senago, “Un Cuore per l’autismo” di Garbagnate Milanese, del progetto “Gli Sgusciati”-Tenda Amatese, Anffas Paderno Dugnano, “InXAut” di Solaro)

 

Fasi dell’Azione 1 – Narrazione a distanza:

  • Contatto online tra la formatrice e gli operatori delle équipe dei servizi partner per la rilevazione del bisogno formativo e la co-progettazione.
  • Successivo incontro di restituzione alle équipe con proposte e stimoli da proporre alle famiglie delle persone con disabilità;
  • Lavoro tra la formatrice e gli operatori coinvolti in piccoli gruppi;
  • Coinvolgimento indiretto delle persone con disabilità per il tramite delle famiglie attraverso stimoli per raccontare la propria esperienza (registrazioni vocali, scrittura o disegno);
  • Lavoro in grande gruppo on-line con la formatrice ed i famigliari.
  • Connessione e sviluppo del lavoro avviato in grande gruppo nei laboratori teatrali ed espressivi attivi prima dell’emergenza sanitaria e di cui si prevede la riattivazione graduale;
  • Raccolta, rielaborazione e condivisione degli apprendimenti in sessione a piccolo gruppo.

 

Risorse necessarie all’Azione 1 – Narrazione a distanza:

  • Incarico ad esperto.
  • Educatori professionali delle équipe dei servizi partner;
  • Famigliari partecipanti

Tempi per a realizzazione dell’Azione 1 – Narrazione a distanza

     Al fine di consentire a tutti i possibili beneficiari dell’azione di accedervi se ne prevede l’avvio successivamente all’acquisto degli ausili tecnologici previsti nell’azione legata alla riduzione del divario tecnologico.

Azione 2 – Evento e mostra anche on-line per raccontare la vita ai tempi del Covid-  19

Un elemento chiave della cornice in cui è inscritto il progetto Terzo Tempo e condiviso dai tutti i membri della Rete è il lavoro per la restituzione alle persone con disabilità del loro ruolo di cittadini e persone, oltre che di utenti e committenti dei servizi. Questo ruolo è restituibile se le persone con disabilità vengono sostenute e facilitate nella possibilità di generare valore sociale per le comunità, ovvero se è data loro la possibilità di occuparsi dei beni comuni.

La narrazione della vita delle persone con disabilità ai tempi del Covid-19 può essere un elemento di rilievo ed utile alla comunità tutta rispetto alla rielaborazione di quanto appreso in questo momento così drammatico.

Per questo riteniamo fondamentale prevedere un momento di restituzione alle comunità di quanto raccolto e sviluppato sia attraverso una mostra sia attraverso una pubblicazione.

Al fine di capitalizzare quanto appreso si ipotizza di realizzare una mostra on-line.

Azione 2 – Destinatari

  • Famigliari e persone con disabilità che hanno partecipato all’Azione 1
  • Tutta la comunità

Fasi dell’Azione 2 – evento e mostra anche on line

  • Raccolta del materiale prodotto e sua sistematizzazione
  • Co-costruzione con le famiglie e le persone con disabilità degli eventi
  • Individuazione della sede e programmazione dell’evento e della mostra.

 

Risorse necessarie allo sviluppo dell’Azione 2 – evento e mostra anche on line

  • Supporto grafico alla realizzazione della mostra e della pubblicazione
  • Supporto informatico alla realizzazione della mostra on-line

 

Azione 3 – sostegno al ruolo

In considerazione di quanto esposto sopra si ritiene importante accompagnare le équipe dei servizi partner nella rielaborazione di quanto si sta vivendo e nella riflessione sulle implicazioni rispetto al ruolo dell’educatore professionale.

Ciò anche in funzione di capitalizzare gli apprendimenti delle persone con disabilità e delle loro famiglie, considerandoli nel futuro sviluppo dei progetti individualizzati.

Si ritiene funzionale proporre alle équipe dei servizi partner un percorso con obiettivi specifici legati alla rielaborazione di quanto sta avvenendo in questa fase di emergenza, dedicando tempo e strumenti pensati specificamente per questa fase.

Tale percorso sarà in aggiunta al lavoro di supervisione sui casi già programmato e remunerato con canali ordinari di finanziamento.

Per amplificare il valore delle Rete di Terzo Tempo e delle connessioni che si sono create, si prevede di sviluppare parte del lavoro trasversalmente alle équipe dei servizi coinvolti, anche per facilitare apprendimenti diffusi.

 

Azione 3 – destinatari

Equipe dei servizi partner

Fasi dell’Azione 3 – sostegno al ruolo

  • Programmazione ed avvio di supervisioni specifiche di ciascuna delle équipe partner del progetto;
  • Confronto tra i supervisori in itinere ed alla conclusione sugli apprendimenti trasversali
  • Restituzione alle équipe e pubblicazione (non a budget)

 

Risorse necessarie all’Azione 3 – sostegno al ruolo

  • Incarico specifico ai due supervisori già impegnati con le équipe dei servizi partner

 

Tempi per lo sviluppo dell’Azione 3 di sostegno al ruolo

La programmazione e lo sviluppo del lavoro di sostegno al ruolo verrà avviato con urgenza.

Si prevedono scambi in itinere tra i supervisori e la possibilità di confronto rispetto agli apprendimenti con tempistiche da individuare.

Sarebbe utile che, ad un mese dal termine dell’emergenza si possa giungere almeno alla formalizzazione degli apprendimenti attraverso una restituzione congiunta alle équipe. Ottimale sarebbe anche riuscire a curare una pubblicazione congiunta ad opera delle équipe interessate.

Azione 4 – Interventi educativi a distanza

Al fine di mantenere vive le relazioni significative costruite all’interno dei servizi di riferimento tra le persone con disabilità e tra loro e gli operatori, è importante costruire interventi educativi a distanza in maniera accurata e funzionale a ciascun progetto educativo individualizzato. Già nella prima fase dell’emergenza diverse cooperative appartenenti alla Rete di Terzo Tempo si sono attivate in questa direzione. Grazie al progetto “Terzo Tempo-BE PREPARED” desideriamo sviluppare ulteriormente questa nuova modalità di intervento, per arricchirla e riconsegnarla quindi a tutta la Rete, facilitando anche la riflessione intorno all’evolversi della professione educativa in questo momento emergenziale.

Il progetto “Terzo Tempo-BE PREPARED” diverrà quindi un nucleo di partenza e riflessione che ha anche l’obiettivo di affinare e condividere gli strumenti e le proposte di educativa a distanza che via via si struttureranno.

Riteniamo che questa fase possa permettere di affrontare e lavorare per l’allentamento della rigidità del sistema dei servizi per le persone con disabilità.

Alla luce di quanto avviato nella prima fase emergenziale e delle prime valutazioni scaturite dall’operato, nel proseguo del lavoro educativo a distanza si prevedono alcune attività.

Tra quelle dirette alle persone con disabilità si intendono sviluppare le seguenti:

  • Invio ai familiari ed ai ragazzi del video di inizio giornata e del video laboratoriale.
  • Invio di schede didattiche per dare arricchimento culturale e anche di rivisitazione di contenuti scolastici tendenti a supportare maggiori autonomie nella fase attuale dell’emergenza e in quella futura.
  • Accoglimento delle sollecitazioni e delle risposte (es. enigmistica, quiz, karaoke online, tombola online, yoga online, ginnastica online, attività creative online, condivisione di ricette online).
  • Video chiamata quotidiana a gruppi di tre utenti ed un educatore tramite Whatsapp.
  • Video call di gruppo utilizzando delle piattaforme idonee (Skype, Zoom, Houseparty).
  • Raccolta, rielaborazione condivisione del materiale pervenuto in risposta alla proposta del giorno.
  • Contatti periodici telefonici con le famiglie non raggiungibili in altro modo con consigli pratici a seguito dell’ascolto delle problematiche e delle esigenze.

 

Per quanto riguarda le attività di supporto alle famiglie si prevede di realizzare quanto segue:

  • Videochiamate, individuali e di gruppo: 4 alla volta, lo scambio relazionale viene mediato dall’educatore, ma coinvolge anche i familiari.
  • Coinvolgimento nella fase progettuale ed attuativa: chiedere di veicolare le proposte

valorizzando le competenze personali.

  • Sostegno nella realizzazione di video che possano essere proposte per il gruppo;
  • Sostegno del caregiver tramite telefonate e chat Whatsapp.
  • Favorire lo scambio attraverso proposte pratiche di vita che possano coinvolgere tutto il nucleo familiare.

 

Verranno poi articolate proposte con particolare attenzione alla dimensione inclusiva attraverso:

  • Richiesta invio video laboratoriali.
  • Partecipazione a challenge tramite Whatsapp, Skype.
  • Pubblicazioni Facebook.
  • Videochiamate, coinvolgendo anche i volontari attivi nelle reti delle Cooperative Partner.

 

In considerazione di quanto si prospetta con la Fase 2, ovvero la ripresa graduale delle attività, vi sarà verosimilmente un periodo di tempo nel quale le attività a distanza convivranno con le attività in presenza. Per questo motivo le prime andranno integrate e ben connesse al lavoro educativo svolto di persona ed in gruppo.

Riteniamo quindi rilevante riuscire a strutturare ed offrire alle persone con disabilità ed alle loro famiglie proposte specifiche e ben radicate dal punto di vista metodologico, frutto cioè di riflessioni e competenze anch’esse specifiche ed attente ai nuovi setting.

Destinatari Azione 4

  • Famiglie e persone con disabilità afferenti ai servizi della Cooperative partner;
  • Famiglie e persone con disabilità partecipanti attive nella rete Terzo Tempo

 

Fasi dell’Azione 4 – interventi educativi a distanza

  • Proposta di attività a distanza specifiche con programmazioni definite;
  • Armonizzazione di tali attività con la frequenza rimodulata ai servizi:
  • Monitoraggio e strutturazione di proposte specifiche e ragionate in relazione allo sviluppo dei progetti educativi individualizzati nel loro complesso (sia a distanza sia in presenza).

 

Risorse necessarie allo sviluppo dell’Azione 4

  • Educatori professionali delle équipe dei servizi partner
  • Operatori con competenze specifiche sullo sviluppo delle abilità cognitive

Tempi per lo sviluppo dell’Azione 4

  • Gli interventi sono già attivi, con questa azione vi saranno risorse specialistiche ed aggiuntive a disposizione delle persone con disabilità con la finalità di curare lo sviluppo dei progetti educativi individualizzati.

 

Azione 5: riabilitazione psico-educativa

Il progetto “Terzo Tempo-BE PREPARED” ha come obiettivo centrale quello di gettare le basi per il supporto necessario nel post epidemia. In particolare emerge la preoccupazione per gli effetti del protrarsi della necessità del distanziamento fisico su tutti gli attori della Rete e soprattutto sulle persone con disabilità.

Per più situazioni si ritiene sarebbe utile attivare percorsi di riabilitazione educativa, finalizzati a sostenere le persone con disabilità nelle fasi di ripresa della attività

Si prevede una fase di accompagnamento ad una ripresa che faciliti un riavvicinamento ai contesti sociali ed educativi, facendo tesoro degli apprendimenti scaturiti da questa fase critica.

Azione 5 – destinatari

  • Famiglie e persone con disabilità dei servizi partner

Fasi dell’Azione 5 – riabilitazione psico-educativa

  • Proposta di partecipazione alle attività educative a distanza.
  • Videochiamate singole;
  • Incontri graduali di riavvicinamento (quando possibili, dopo la fase emergenziale), incontrando “in contesti reali” le figure con le quali si è interagito in videochiamata o chat, mail, ecc. e prevendendo svariate attività di informazione sui comportamenti di sicurezza da tenere;
  • Incontri finalizzati all’elaborazione e al superamento delle criticità scaturite dal distanziamento sociale e dell’impatto negativo specifico che questo ha avuto e continuerà ad avere sulle persone con disabilità e della possibilità di riaprirsi all’altro e all’ambiente.

Risorse necessarie allo sviluppo dell’Azione 5

  • Educatore professionale di riferimento per gli interventi educativi e distanza.
  • Educatore professionale per la riabilitazione educativa con interventi a domicilio o sul territorio.
  • Psicologa e psicoterapeuta;
  • Dispositivi di protezione individuale.

Tempi per lo sviluppo dell’Azione 5

  • L’Azione 5 può essere sviluppata con maggiori possibilità di successo se sono state attivate proposte educative a distanza di qualità. Dunque questa Azione ha la sua genesi nel qui ed ora.
  • Successivamente e compatibilmente con il mantenimento delle necessarie condizioni di sicurezza, si avvieranno gli interventi educativi individuali gradualmente ed in sintonia alla progressiva riapertura delle attività.
  • Gli interventi di sostegno con psicologa e psicoterapeuta saranno attivati alla riapertura dei servizi, con le persone che saranno fisicamente presenti nei centri e a distanza con coloro che sceglieranno di non rientrare ancora.

Azione 6 – Cabina di regia

Al fine di facilitare la tenuta del progetto nonché la sua rimodulazione è necessario mantenere attiva una cabina di regia, che si relazionerà anche alla Rete di Terzo Tempo e ne trarrà indicazioni rispetto ad eventuali aggiustamenti.

La cabina di Regia sarà composta dai coordinatori e referenti dei servizi partner, dall’assistente sociale dell’Unità Zonale Disabilità e dalla Referente del Tavolo Terzo Tempo del Comune di Garbagnate Milanese Monica Simionato. La cabina di Regia sarà anche aperta ai membri della Rete di Immaginabili Risorse interessati, ciò al fine di socializzare gli apprendimenti che si svilupperanno.

Destinatari Azione 6

  • Coordinatori delle équipe dei servizi partner

            Fasi Azione 6 – Cabina di regia

  • Avvio degli incontri con cadenza quindicinale.

 

Risorse necessarie allo sviluppo dell’Azione 6- Cabina di regia

  • L’impegno previsto è di 2 ore ogni 15 giorni almeno per due mesi a partire dall’avvio del progetto.

Nazaret è una società cooperativa sociale onlus di tipo A, che si occupa di progettare e gestire servizi dedicati alle persone disabili.

NAZARET
Società Cooperativa Sociale ONLUS

Via Monte Grappa 40/47 – 20044 Arese

Tel 02.99760871 – servizi@nazaret.it


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